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Preghiamo insieme anche se distanti

Anche se a distanza per forza di cose, nulla ci frena nella nostra amicizia e nel nostro percorso, anche quello della proposta pastorale! Sarà bellissimo ritornare al buon giorno, al momento del mercoledì, alle confessioni e alle celebrazioni, alla condivisione e alla preghiera.

Nel frattempo ci unisce la preghiera, per noi, per le nostre famiglie, i nostri amici, per tutti i fratelli del mondo, per chi è più nella necessità. Pregare gli uni per gli altri è un comando di Gesù nel vangelo ed è è un aspetto del nostro aiuto reciproco, cioè della nostra crescita per essere persone responsabili, cioè della nostra risposta al Signore Padre nostro che ci vuole santi, cioè mezzo sicuro per arrivare alla felicità: e alzi la mano quello a cui non basta!!!

Nessuno escluso, allora, impegniamoci nel cammino quaresimale di digiuno-preghiera -amore reciproco.

Tutti ci ricorderemo la bellissima storia della Madonna del manto di Rovensburg, che abbiamo ascoltato lo scorso anno, facciamola conoscere, ripetiamola a amici e parenti e stiamo insieme sotto la sua protezione!

Sessant’anni fa, nel cielo segnato dalla seconda guerra mondiale, volava un pilota britannico incaricato di bombardare il distretto di Tubinga. Giunto sopra Ravensburg (città famosa per la produzione di puzzle), egli fece per rilasciare il suo carico di esplosivo ma una donna, con il manto aperto, apparve all’orizzonte. Aveva i capelli sciolti e lo guardava ferma in viso, egli come allucinato tornò indietro. Alla fine della guerra quel pilota tornò in Germania e, con sorpresa, vide che nella cattedrale di Ravensburg vi era una Madonna chiamata «Maria mit dem Schutzmantel», Madonna del manto. L’originale della scultura, in legno di tiglio, è custodita al Bode - Museo di Berlino. Il soggetto iconografico, diffusissimo nel XV, in Italia era noto come la Madonna della Misericordia. La Madonna di Ravensburg pare camminare frettolosa verso ciò che ancora ha da venire, un futuro non lontano che essa vede chiaramente e che il popolo, pur senza vedere, teme. Lo sguardo mite, eppure fermo, è dolce e nel contempo imperioso. La sua postura la rende simile a una colonna che, mentre sorregge il popolo, cioè la Chiesa, si pone come barriera contro quanti vorrebbero farla crollare. Il manto blu racconta il mistero di cui è adorna: ella è la la Madre di Dio, e perciò stesso è anche la madre degli uomini. Il suo passo, frettoloso e deciso verso il pericolo incombente, è tale da non averle lasciato il tempo di legarsi i capelli, cosicché il velo, investito dal vento, sembra sul punto di cadere. Se i suoi capelli, sciolti e lunghi, la designano come una vergine giovinetta che ancora vive nella casa del Padre, l’abito rilucente d'oro zecchino, la designa quale regina, colonna e baluardo contro qualunque nemico. Dieci persone stanno asserragliate sotto il manto di Maria. Dieci, come i dieci giusti che aspettano, secondo il libro dell'Apocalisse, la salvezza sotto l'altare. Dieci come il numero che designa simbolicamente una prova la quale, benché pesante non può schiacciare gli uomini che Dio ama. I volti sono di una bellezza e di un’intensità impressionante. Sono volti pieni di vita e ansiosi di raggiungere quella salvezza che già vedono assicurata là, sotto il manto della Vergine Madre.

Tutti ci possiamo riconoscere in quei volti ed esser certi, anche noi come il popolo di Ravensburg, di trovare rifugio sotto il manto potente di Maria nelle ore difficili della storia.

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