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25 APRILE


APPROFONDIMENTO TESTO DELLA LAPIDE DETTATA DA P. CALAMANDREI

  1. Da cosa comprendi che P. C. scrisse il testo dopo la fine del conflitto, se non avessi avuto spiegazioni e non avessi letto l’introduzione?

Capisco che il testo fu scritto dopo la fine del conflitto dai verbi usati al passato, come sfidarono, videro fuggire e si adunarono.

  1. A chi si rivolge e perché?

Piero Calamandrei si rivolge rispondendo al camerata Kesselring, il quale, prima di essere processato, affermò che l’Italia avrebbe dovuto essergli grata e costruirgli un monumento per il suo comportamento, del quale non si pente, durante gli anni di occupazione.

  1. Quale scelta l’autore rivendica per il popolo italiano?

Viene rivendicata sul popolo italiano la scelta di formare la resistenza per dignità, non per odio e per riscattare la vergogna e il terrore del mondo.

  1. Elenca i materiali che l’autore indica e spiega il loro valore simbolico.

I materiali che l’autore indica sono la pietra, i sassi affumicati dei borghi, la terra dei cimiteri, la neve inviolata, simbolicamente la primavera, il silenzio.

La pietra indica il materiale simbolico con cui il popolo italiano dovrà decidere il monumento richiesto dal camerata Kesselring. I sassi affumicati dei borghi straziati rappresentano la distruzione, sia fisica che economica, avvenuta durante la guerra, nelle città e nei paesi, tra la popolazione civile. La terra dei cimiteri indica le vittime dei bombardamenti e dei cambi di sterminio, sia militari che civili. La neve inviolata si riferisce al fatto che la neve non fu toccata, quindi non ci furono cambiamenti, mentre la primavera rappresenta il cambiamento, infatti il testo dice “la primavera di queste valli che ti videro fuggire”, quindi, prima che la neve era intatta e non c’erano orme o tracce di passaggi, nessuno si era mosso, mentre ora che c’è la primavera il camerata è fuggito e la resistenza ha finalmente vinto. Infine, il silenzio, indica la morte di chi ha lottato, ha sofferto e si è sacrificato e, secondo me, anche la paura e il divieto di potersi esprimere durante gli anni di occupazione.

  1. Elenca le stagioni che l’autore indica e spiega il loro valore simbolico.

Le stagioni citate sono l’inverno e la primavera. Secondo me, l’inverno, rappresenta simbolicamente, la fatica, la sofferenza, il buio e il freddo, passati durante gli anni di occupazione e di guerra, mentre la primavera rappresenta la rinascita: come un fiore o una pianta che sboccia, anche l’Italia è rinata, impedendo all’odio e al male, di vincere contro il bene e la dignità della resistenza.

  1. Qual è alla fine il monumento che verrà costruito? O è già costruito?

Alla fine il monumento è già costruito, è sempre stato costruito nei cuori delle persone che hanno lottato, rischiando molto, per poter vivere un futuro migliore e per permettere a tutti i cittadini di poterlo vivere. Il monumento simbolico rappresentato dal silenzio, spiegato nel testo come la roccia del patto tra gli uomini, la dignità e la volontà di riscattare la vergogna e il terrore del mondo.

  1. Perché l’autore cita morti e vivi con lo stesso impegno?

L’autore cita “morti e vivi” con lo stesso impegno, poiché sia chi è morto, sia chi è vivo, ha lottato, ha sofferto e si è sacrificato allo stesso modo. Secondo me, anche perché spesso si ricordano i morti, mentre anche chi è sopravvissuto, ha compiuto azioni che vanno ricordate esattamente come vanno ricordati i morti.

  1. Trova un corrispondenza contenutistica e di forma tra strofe 1/4 e strofe 2/3.

La corrispondenza di contenuto tra la prima e la quarta strofa è il dialogo, la risposta all’affermazione del camerata Kesselring, mentre la corrispondenza tra la seconda e la terza strofa è la spiegazione dei materiali simbolici con cui il monumento non sarà ma è costruito.

Le corrispondenze di forma invece sono il verso libero e gli enjambements.

  1. BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO E’ UNA …. Personificazione

  2. LE MONTAGNE TI SFIDARONO / LE VALLI TI VIDERO FUGGIRE SONO … Personificazioni

  3. IL SILENZIO PIU’ DURO DI OGNI MACIGNO E’ UNA … Metafora

  1. Trascrivi il verso o i versi o l’immagine che ti è piaciuta di più e spiega il perché.

La parte che mi è piaciuta di più e che mi ha colpita fin dalla prima lettura, è stata la terza strofa, in particolare “soltanto con la roccia di questo patto giurato fra uomini liberi che volontari si adunarono per dignità e non per odio decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo”.

Mi ha colpita questa parte perché nonostante fosse a conoscenza del rischio che stava correndo, la resistenza scelse di combattere finché poté per cambiare la situazione nel presente e nel futuro del Paese, non per odio, discriminazione o dimostrare al mondo di essere i più potenti, ma per dignità, volontà di cambiamento, per dimostrare al popolo che, collaborando, si poteva abbattere il muro che si era creato tra la popolazione.

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